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Attività di malattia della Sclerosi Multipla e pandemia di SARS-COV2: uno studio di popolazione dal Registro Italiano SM
SINOSSI E RISULTATI
La patogenesi delle malattie autoimmuni è il risultato di un’interazione complessa tra fattori genetici e ambientali. Oltre al ruolo indiscutibile della predisposizione genetica, anche alcuni fattori ambientali sono rilevanti nell’origine e riesacerbazione della Sclerosi Multipla (SM). Diversi studi epidemiologici e su modelli animali hanno valutato l’effetto dei diversi fattori ambientali sulla malattia (infezioni virali, vitamina D, esposizione solare, dieta, stile di vita). Nel dicembre 2019 si è diffusa a livello globale, un focolaio di malattie respiratorie causate da un nuovo coronavirus (SARS-COV2), denominata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con l’acronimo COVID-19 (COronaVIrus Disease 19). Il presente progetto ha l’obiettivo di identificare nella popolazione SM italiana l’incidenza e prevalenza di ricadute cliniche e radiologiche durante la fase pandemica (Gennaio 2020-Dicembre 2021) confrontata con il periodo Gennaio 2018-Dicembre 2019 per valutare l’impatto della pandemia da SARS-COV2 sull’ attività di malattia. Inoltre, verrà effettuata una analisi di correlazione tra incidenza mensile di relapse cliniche o attività di malattia radiologica con il tasso di incidenza dell’infezione da SARS-COV2 nella popolazione italiana.
Data inizio
Data fine
25/08/2021
31/12/2022
CENTRI PARTECIPANTI
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RISULTATI OTTENUTI
Tratto da Compendio 2023
Premesse e obiettivi I fattori ambientali, in particolare le infezioni, sono fattori di rischio per l'attività infiammatoria di malattia nella sclerosi multipla (SM). Scopo dello studio è valutare l'impatto della pandemia SARS-COV2 sull'attività della malattia nella popolazione con SM dal Registro Italiano SM (RISM). Confrontiamo l'incidenza dell'attività clinica/radiologica della malattia verificatasi durante la fase pandemica (gennaio 2020-luglio 2021) e il periodo pre-pandemico (gennaio 2018-luglio 2019) nella popolazione con SM seguita durante entrambi i periodi, in base alle diverse aree di residenza, che hanno subito un impatto differente nella prima fase pandemica da SARS-COV2. Studiamo inoltre potenziali differenze nel sistema funzionale neurologico interessato.
Risultati 18669 pazienti su 72959 hanno avuto visite registrate nel periodo pre-pandemico e pandemico e sono stati analizzati. 4312 recidive sono state registrate in 3306 pazienti (17,7%, tasso di recidiva (RR)=0,23) nel periodo pre-pandemico, mentre sono state riportate 1206 recidive in 1054 pazienti (5,6%, RR=0,06) nel periodo pandemico (chi-quadrato test, p<0,0001). L'analisi delle potenziali differenze nel sistema funzionale coinvolto è stata limitata dal numero di dati mancanti tra i due periodi. Un totale di 38182 dati MR sono stati riportati per 14382 pazienti nel periodo pre-pandemia mentre 20329 dati RM sono stati riportati per 9849 pazienti nella pandemia: 2194 (5,7%) e 912 (4,5%) scansioni positive al gadolinio sono state registrate rispettivamente nei due periodi (chi-quadrato, p<0,0001).
Conclusione Durante il periodo pandemico è stata osservata una ridotta attività della malattia rispetto alla pre-pandemia: ciò può essere attribuito a una diminuzione complessiva del rischio di infezioni come risultato delle restrizioni e del lockdown attuato (distanziamento sociale, strategie di isolamento e misure igieniche), a sostegno del ruolo delle infezioni virali come fattori scatenanti di attività infiammatoria di malattia nella SM.
Fondazione Italiana Sclerosi Multipla – FISM – Ente del Terzo Settore/ETS e, in forma abbreviata, FISM ETS. Iscrizione al RUNTS Rep. N° 89695 - Fondazione con Riconoscimento di Personalità Giuridica - C.F. 95051730109
Attività di malattia della Sclerosi Multipla e pandemia di SARS-COV2: uno studio di popolazione dal Registro Italiano SM
La patogenesi delle malattie autoimmuni è il risultato di un’interazione complessa tra fattori genetici e ambientali. Oltre al ruolo indiscutibile della predisposizione genetica, anche alcuni fattori ambientali sono rilevanti nell’origine e riesacerbazione della Sclerosi Multipla (SM). Diversi studi epidemiologici e su modelli animali hanno valutato l’effetto dei diversi fattori ambientali sulla malattia (infezioni virali, vitamina D, esposizione solare, dieta, stile di vita). Nel dicembre 2019 si è diffusa a livello globale, un focolaio di malattie respiratorie causate da un nuovo coronavirus (SARS-COV2), denominata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con l’acronimo COVID-19 (COronaVIrus Disease 19). Il presente progetto ha l’obiettivo di identificare nella popolazione SM italiana l’incidenza e prevalenza di ricadute cliniche e radiologiche durante la fase pandemica (Gennaio 2020-Dicembre 2021) confrontata con il periodo Gennaio 2018-Dicembre 2019 per valutare l’impatto della pandemia da SARS-COV2 sull’ attività di malattia. Inoltre, verrà effettuata una analisi di correlazione tra incidenza mensile di relapse cliniche o attività di malattia radiologica con il tasso di incidenza dell’infezione da SARS-COV2 nella popolazione italiana.
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Tratto da Compendio 2023
Premesse e obiettivi
I fattori ambientali, in particolare le infezioni, sono fattori di rischio per l'attività infiammatoria di malattia nella sclerosi multipla (SM). Scopo dello studio è valutare l'impatto della pandemia SARS-COV2 sull'attività della malattia nella popolazione con SM dal Registro Italiano SM (RISM).
Confrontiamo l'incidenza dell'attività clinica/radiologica della malattia verificatasi durante la fase pandemica (gennaio 2020-luglio 2021) e il periodo pre-pandemico (gennaio 2018-luglio 2019) nella popolazione con SM seguita durante entrambi i periodi, in base alle diverse aree di residenza, che hanno subito un impatto differente nella prima fase pandemica da SARS-COV2. Studiamo inoltre potenziali differenze nel sistema funzionale neurologico interessato.
Risultati
18669 pazienti su 72959 hanno avuto visite registrate nel periodo pre-pandemico e pandemico e sono stati analizzati. 4312 recidive sono state registrate in 3306 pazienti (17,7%, tasso di recidiva (RR)=0,23) nel periodo pre-pandemico, mentre sono state riportate 1206 recidive in 1054 pazienti (5,6%, RR=0,06) nel periodo pandemico (chi-quadrato test, p<0,0001).
L'analisi delle potenziali differenze nel sistema funzionale coinvolto è stata limitata dal numero di dati mancanti tra i due periodi.
Un totale di 38182 dati MR sono stati riportati per 14382 pazienti nel periodo pre-pandemia mentre 20329 dati RM sono stati riportati per 9849 pazienti nella pandemia: 2194 (5,7%) e 912 (4,5%) scansioni positive al gadolinio sono state registrate rispettivamente nei due periodi (chi-quadrato, p<0,0001).
Conclusione
Durante il periodo pandemico è stata osservata una ridotta attività della malattia rispetto alla pre-pandemia: ciò può essere attribuito a una diminuzione complessiva del rischio di infezioni come risultato delle restrizioni e del lockdown attuato (distanziamento sociale, strategie di isolamento e misure igieniche), a sostegno del ruolo delle infezioni virali come fattori scatenanti di attività infiammatoria di malattia nella SM.
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